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lunedì 19 aprile 2010

Terzo racconto completo "La mia verità"



Il sangue sgorgava da quella sua lurida testa. Io e Davide guardavamo il corpo esanime di Luca steso a terra: l’avevamo ucciso. Eravamo stati noi due, insieme, anche se a spingerlo era stato solo uno eravamo entrambi colpevoli. Ma come si fa ad essere così idioti da scivolare sul ghiaccio e sbattere la testa contro il muro?
Non sapevo che fare, avevo paura. Mi voltai verso Davide, in cerca di un suo sguardo che potesse darmi forza. Era sempre sicuro di sé, protetto dai suoi muscoli e dal timore che incutevano nelle persone. Ma questa volta i suoi occhi brillavano alla luce fioca dell’unico lampione presente in strada.
- Che facciamo? – volevo rompere quel silenzio straziante, non ce la facevo più.
Nonostante tutto, però, non sentivo il bisogno di piangere. Luca era uno stronzo e di certo non sarebbe mancato a nessuno. Se l’era cercata la sua morte....

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